11.5.11

InGiroConNoi 8 maggio 2011


La primavera siciliana ti cattura con il tepore di un abbraccio che allunga di molto le giornate: si conquista la notte tra seltz al limone, panzerotti alla crema ed interminabili chiacchierate.La domenica mattina Catania pagava il suo tributo alla notte brava. Un silenzio sonnacchioso avvolgeva le strade. Forse anche io dormivo dentro il mio casco: lo scarico della mia moto era un sofisticato carillon Svoltai a destra e, dopo pochi metri, infilai un cancello. All’improvviso, nel cortile di Retrò Bike, una macchia di colore mi richiamò alla realtà: 32 enduristi si erano ritrovati, sfidando ogni regola di pigrizia, per fare una passeggiata, null’altro che una passeggiata, in motocicletta.







Fauna varia, senza dubbio. C’erano i piloti, quelli che, baciati dal talento, hanno saputo lasciare un segno negli annali e nell’epica del tassello; c’erano i culazzari, quelli che, accuratamente evitati dal talento, hanno subito più di un segno dal tassello; c’erano, infine, gli aspiranti culazzari, quelli che, dovendo percorrere i primi chilometri, non sapevano a che santo votarsi per evitare che il tassello li marchiasse.Ci siamo messi in marcia, allegri come una scatola di pastelli, rumorosi come fuochi d’artificio.Beh, a quel punto ho visto cose che nessun umano potrebbe mai immaginare.Gente sprofondare nel fango di Misterbianco. Che forse non sarà esotico come le sabbie mobili di Tarzan, ma puzza ed incolla uguale.Ho visto qualcuno – pochi, davvero pochi – librarsi nell’aria e superare, candidi come devoti di Sant’Agata, la fangaia bastarda.Ipercinetici che, negli spazi per la pubblicità, avendo dimenticato la carte, ha passato il tempo a smontare la propria moto.Ho visto che anche i Luca nel loro piccolo s’incazzanoDeliranti dalla fatica che: ho visto la Bellucci nuda in quel casolare; ti sbagli, non era la Bellucci, ma la Canalis, sono sicuro: abbiamo fatto sesso; io ho visto Madre Teresa di Calcutta, piangeva per noi.

Poi quelli: io non mi porto camera d’aria di riserva, attrezzi o pompe, perché altrimenti non so dove mettere il salame.Non sono riuscito a vedere – ma nemmeno per un secondo – un gruppetto di poveri cristi, cui deve essersi bloccato il polso destro. A loro la mia incondizionata solidarietà.E ho visto paesaggi che giustificano l’orgoglio di essere siciliani.Fauna varia, certo, ma di un’unica razza: endurista. Non fatevi spiegare cos’è, non ci riuscirebbe nessuno. Vivete nel branco, vivete il branco: non lo lascerete più!




Testo: Nicola Martello.
Foto: Salvo Guido e Avvoltoio.
Video: Lupo.

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