Missione compiuta. Antonio Cairoli, 27enne siciliano di Patti, ha conquistato in anticipo il sesto titolo mondiale di motocross in otto anni, il quarto di fila in MX1 dopo i primi due in MX2. A Faenza, sede del GP d'Europa, penultima prova 2012, il pilota Ktm non si è accontentato di controllare l'unico rivale, Clement Desalle (terzo), ma ha festeggiato con una netta vittoria nella prima manche, rendendo incolmabile il gap sul belga della Suzuki.
Un campionato trionfale, che forse nemmeno i numeri straordinari di Cairoli riescono a riassumere. Nove GP vinti solo in questo 2012 (che non è ancora finito) e di questi, cinque di fila (record del 2007 eguagliato) messi a segno dopo il "doppio zero" in Svezia che gli aveva fatto perdere la tabella rossa di leader della classifica. In totale fanno 52: davanti a lui solo l'irraggiungibile, forse, belga Stefan Everts a quota 101 e il connazionale Joel Smets a 57, ma ormai nel mirino di Tony. E poi le manche: 18 stagionali, 10 delle ultime 11.
Proprio Everts resta l'obiettivo di Cairoli per quanto riguarda i titoli, con "Mister motocross" che guarda tutti dall'alto in basso con le sue dieci corone iridate. L'unico rimasto davanti al "Tonino nazionale" visto che Joel Robert è stato raggiunto, appunto, a quota sei. Inutile dire che il messinese è anche, e di gran lunga, il migliore dei soli sei italiani (con lui Rinaldi, Puzar, Chiodi, Bartolini e Philippaerts) capaci di vincere un mondiale "artigliato". Un mito uscito dai confini nazionali per entrare di diritto nella leggenda di questo sport.
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