19.10.11

"per i delusi di oggi" ovvero la nostra domenica sofficina insieme a Mr Garufi

Uscita fuoristradisticosicula “Per i delusi di oggi” 16 Ottobre 2011 ovvero la nostra domenica sofficina in compagnia di Mr GarufiMan


Ho avuto modo di vedere e sento il dovere di svelarvi che l’uomo in oggetto in realtà è una tenera checca incazzosa che non sa:


- rullare una sigaretta


- mantenere la calma


- bestemmiare sul serio (se non in maniera elementare)


- condurre in off un motociclo senza tribolare come un comune mortale , a meno che non sia un modello factory (guida una moto che anche mia nonna di 94 anni riuscirebbe a condurre in fuoristrada con successo… provare per credere…)


In sintesi è un implume giovinastro ancor più tenero di noi culazzari comuni… insomma è un falso mito…


L’uscitina sofficina di domenica 16 ottobre 2011 ha svelato ai 2 neofiti dell’off cosa può attenderli proprio dietro casa quindi a pochi passi dal loro comodo divano.Come già sapete eravamo in 5 .Tre enduristi di lungo, forse anche lunghissimo corso e 2 lattanti, ovvero il sottoscritto e Marco.Domenica mi sveglio alle 8:00, vorrei passare subito dal letto al divano ma, bevo il mio bicchiere d’acqua, accendo la mia prima sigaretta, poi il caffè, sigaretta… caffè e… sigaretta caffè sigaretta forum leggo con discreto piacere che i miei compagni di colazione si sono già fatti vivi su queste pagine…. Leggo che l’appuntamento delle 9:00 alla gru è confermato: ci sarà Nicola che ha proposto l’uscita “per i delusi di oggi”, ci sarà Marco il neofita che scalpita alla sola ipotesi di ogni giro in off ed io che non amo alzarmi alla cosiddetta buon’ora… soprattutto la domenica… quindi sciacquo il mio bel visino, faccio un conteggio di tutta l’attrezzatura ed il vestiario che dovrò trascinarmi addosso ed in appena un’oretta sono già in garage a dare il buongiorno al mio 690enduro.Dopo alcune centinaia di metri ed altrettante cambiate di marcia convergo all’appuntamento da direzione opposta ai miei nuovi colleghi della domenica ma, sfrecciando davanti al gruppo (almeno su asfalto…) per arrivare alla prima rotonda e tornare indietro verso di loro, mentre faccio ciao con la manina mi accorgo di qualcosa di strano, c’è qualcuno in più del previsto, come mai, saranno loro?…. ho letto male sol forum…? Ma dai… devono essere loro… le variopinte signorine che la notte occupano quel tratto della circonvallazione saranno già casa a quest’ora… ho pensato…Li raggiungo, sono poco lucido, quasi li tampono, è il mio gruppo, riconosco Nicola e Marco, scendo a fatica dalla moto, tolgo il casco e li saluto; c’è GarufiMan… lo riconosco subito dalla sua maglia gialla… ‘azzo…….. Penso subito che è venuto per farmi pagare con una sonora lezione il mio burlesco post di risposta alla sua presa in giro sui nostri giri soft che poco hanno a che vedere con l’enduro nostrano del quale ho capito essere il GarufiMan un illustre portabandiera. C’è anche un viso a me nuovo, Mario, ottima persona, nostro salvatore come leggerete in seguito, ma che a inizio giornata mi ha un tantino inquietato… pensavo dentro al casco: chi sarà mai costui? la sua moto monta le forcelle d’oro che le pietre manco le sentono… Perché è qui a sto morticcio giro soft? Sarà il braccio destro di Garufi… questa sarà la mia ultima uscita, detesterò il fuoristrada... Dove avranno in mente di condurci? Il tempo di una sigaretta e si accendono i motori, vado verso GarufiMan e chiedo se fosse cosciente di come camminiamo io e Marco è lui mi risponde “ccu na rota?” Rimango perplesso e penso: che simpatia… Mi risponde Nicola, rassicurandoci con un “State tranquilli, ci penso io a voi, nessun problema ….
Si parte. Mi metto subito in seconda posizione al gruppo, appena dietro la nostra checca incazzosa nonché bestemmiatrice soft (ma allora sconoscevo ancora questa sua vera identità), non voglio rimanere l’ultimo della fila come succede sempre entro i primi 30 secondi di ogni giro, di contro, avanti a tutti non posso stare, dove so andare io… li porto a Motta? Se sto’ tra i primi della fila gli altri si accorgeranno del mio passo ed in un certo senso si adeguano… fra me e me mi confortavo.Raggiungiamo il paese di Motta… entriamo in off da un punto nuovo per me ed iniziamo a trotterellare, mi metto in terza, provo a stare in piedi sulle pedane, cerco di capire che rapporto avrò oggi con lo sterrato affrontandolo come al solito con molta cautela, sono appena le 9:20 del mattino. Arriviamo ad un punto che non mi è nuovo, dobbiamo attraversare una strada asfaltata ed al di la di questa ricomincia lo sterrato… passa GarufiMan, poggia sull’esile cavalletto la sua Husaberg 390 a pochi centimetri da un muro ed a 10 metri dall’imbocco dello sterrato… passo io, mi giro verso gli altri che sono pronti ad attraversare… mi rigiro verso GarufiMan e me lo ritrovo davanti… mi dice di provare la sua moto, di andare tranquillo, io tentenno un attimo, rispondo ringraziando con un “meglio… forse dopo…” credo… lui fa un versetto che voleva significare tipo un “avanti camina” e lascio la mia motorazza a lui accingendomi a cavalcare (si fa per dire) per la prima volta una enduro racing. Da qui in avanti la domenica sofficina per me si tingerà di blu… questo è certo…Ci salgo su, il cavalletto di una enduro racing non torna indietro come il mio, sono li a cavalcioni che lo guardo penzolare dietro il mio tacco sinistro e per qualche secondo penso di lasciarlo così com’è, poi mi ricordo che ste moto racing hanno un occhiello elastico sotto la fiancatina proprio per tenere fisso su il cavalletto, ma da seduto non ci arrivo… scendo da dove ero salito alla destra della moto, mi chino su l’altissima sella e con non poco sforzo riesco ad afferrarlo ed a fissarlo chiuso… che fatica… manco ero partito e già avevo fatto la figura dell’impacciato… GrufiMan mormora qualcosa da 10 mt di distanza e la metto in moto, prima marcia e parto… Sto girando su un frullino… conduco una racing in off e mi ci trovo benissimo già dopo 2 curve su sterrato e poche marce… anche la vecchia signora rinco che aiuta la Clerici alla Prova del Cuoco si troverebbe a suo agio con sto frullino tra le mani… Io non sono una vecchia signora però ce la sto mettendo tutta per diventare qualcosa di simile…. Peso 96 chili, ho preso 20 chili in 3 anni… mi sono accasato da 2 annetti e la mia lei cucina benissimo e lo fa per 4 persone… ma noi siamo in 2 ed io mangio per 3… stare a tavola non mi spaventa, ho il mio metodo: mangio lentamente così posso affrontare qualsiasi cosa (a tavola) e… adesso, come vi dicevo… vita sedentaria, eccessi alimentari… peso 96 chili… Lontano dalla tavola è un’altra storia, sti chili in più li sento e vestito da motociclista fuoristradista ho le mie difficoltà a muovermi anche da fermo… figuratevi in moto…L’Husaberg 390 è una moto facile, dirlo mi è concesso? Ovviamente non l’ho tirata in off come sarebbe capace uno qualsiasi di voi, ma la differenza con la mia c’è eccome, anche se non riuscirò facilmente a descriverla. La prima cosa sono le diverse masse in movimento: il 690 enduro pesa 140 kg a secco questa 390 sarà credo sui 110 o 115, è più snella ma manco tanto di più, la sella però è molto più stretta e sostenuta e già questo da la sensazione di star seduti su un mezzo differente. E’ più concentrata. Ma mentre sulla mia il peso si sente e gli echi dello stesso si ripercuotono alle estremità del mezzo e i colpi e contraccolpi in off sono continui, questo 390 incassa e non trasmette, incede concedendosi, insomma fa il suo dovere senza imbarazzare o spernacchiare, è un mezzo educatissimo ed essenziale, il motore frulla, condurla in off è un gioco da ragazzi. La mia è più pesante in tutto ed a volte legnosa, ha una taratura di compromesso, e destinata un po all’off ed un po all’asfalto è il non plus ultra per chi vuole una sola moto… Ma ha i suoi limiti e stanca parecchio in off . L’Husaberg 390 mi da la sensazione di una comoda pantofola ed io sopra di lei correvo in una valle verde…. Ed è stato un dolce, comodo rodeo... in pantofole! E’ facile, tipo un Chicco Rodeo per adulti, ecco…. E’ da certificare Culazzaro+L’umore sino a quel test non era proprio ai massimi livelli, ci lasciavamo appena dietro un sabato d’alluvione… chiusi in casa a “chattare” col Siculo ed altri degenerati del forum, ma la giornata era cambiata in meglio, c’era una bella luce e sotto di me una moto racing che mi consente di trotterellare sicuro sullo sterrato, di passare come se nulla fosse sulle pozze fangose e di copiare quasi senza sobbalzi gli ostacoli che avrei incontrato da li a mezzora sul mio percorso sofficino.GarufiMan è abituato a girare su un Sofficino. Gioca facile… Ad un certo punto la nostra checca bestemmiatrice soft mi si accosta e mi dice: Devo farti i complimenti, ma come fai a girare in fuoristrada con un mezzo del genere? Ma fortunatamente per me non avevo il carnet nel marsupio e lui non aveva con se il pos… Velocemente gli spiego solo perché ho comprato il 690, mentre pensavo a quello che avrei voluto dirgli, quello che adesso ho raccontato a voi…



A parte ogni scherzo, GarufiMan è stato generoso ed io lo voglio ringraziare davvero. Mi ha messo in mano quel gioiello di moto senza esitare e senza riflettere sul fatto che magari avrei girato maltrattando il motore per imperizia o ancora peggio sarei potuto cadere rischiando di sfregiarne le preziose parti speciali. Grande, grandissima esperienza per me, adesso voglio provare un k400 (non sarà facile, la vedo dura) ed un CRE300X se avrò fortuna (ciao Mr. Guido) e poi deciderò quale sarà il mio primo mezzo specialistico per l’off.La domenica sofficina va oltre questa mia personale ed intima esperienza, c’è un gruppo che ha condiviso con me la prima mezza giornata di questa domenica, proprio ad un passo dal divano di casa. La seconda metà della domenica l’ho passata a litigare con la mia lei perché distratto e felice ho infangato tutto l’androne appena lavato… Sto diventando un endurista maturo… Ma torniamo a noi. Il giro prosegue infilandoci a fianco di quella diga che si incontra andando verso Sferro, il fiume è in piena e quelle cascate artificiali appena sotto il cavalcavia sono gonfie e marroni come non le avevo mai viste. Io sono ancora sulla Husaberg e mi diverto un mondo senza faticare un cazzo. Ma da li a poco io e Marco cominceremo a tribolare più degli altri… arriviamo davanti ad una salita di fango tutta solcata, sembrava un fiume di fango che scivolando da un dirupo era morto li… I tre tutor ci incoraggiano e salgono per primi. Ma in queste situazioni la “piccola” 390 deve esser condotta con sapienza, dosando l’acceleratore e aprendo progressivamente, bisogna cambiare marcia al punto giusto e risalire in apnea, qui serve l’esperienza… quella che non ho…. teoricamente so cosa fare ma praticamente mi pianto. Forse qui la mia 690enduro mi avrebbe aiutato generosa com’è di motore, con un po di culo ce l’avrei fatta. Marco è a fianco a me, ma scarrocciando sulla destra piano piano si ritrova in un canale profondo un metro e si pianta pure lui… Scende Garufiman a salvare la sua motina, insieme aiutiamo Marco ad uscire la sua piccola dual ed arriviamo in cima alla salita dove troviamo dell’asfalto asciutto. Torno in sella all’Husaberg che adesso ha le gomme slick. Mi si dice di farle scaricare, ed inizio a pulire dal fango le gomme dell’Husaberg di Garufi sgasando felice. Si procede ancora un po. Si puliscono le moto raccattando strumenti da una discarica all’aperto. Saluto la 390 torno in sella alla mia moto. Siamo su asfalto e li il 690 è una favola, ho già dimenticato l’Husaberg… piede in fuori interno alle curve botti in rilascio…



Si ritorna in off . C’era uno sterratone dritto ed invitante da quinta marcia e gas (quasi) libero, il terreno era stranamente asciutto, alla fine di questo un uliveto, curva a dx curva a sx discesa canaloni di fango e poi ripida salita in contropendenza su una fanghiglia molto scivolosa, aspetto che passi Marco, lui scollina, parto io, ce la faccio, poi… un rettilineo in leggera discesa che intrappolerà tutti… in realtà era una vasca di fango come argilla… GarufiMan è il primo del gruppo… lancia la sua Husaberg più avanti che può… si impasta si blocca… dietro lui Nicola, 10 metri prima, stessa fine. Terzo Marco, 20 metri prima di Nicola, si blocca anche lui. Mario capisce e rallenta dopo 10 metri di navigazione sull’argilla… Io sono un furbetto, capisco e non insisto mi fermo 2 metri appena avanti le forcelle d’oro di Mario. E’ la fine del nostro divertimento in moto per questa domenica sofficina. Cominciano le bestemmie soft di GarufiMan e ¾ d’ora di calvario e di risate… GarufiMan sa cosa ci aspetta ed a quel punto si palesa una checca incazzata bestemmiatrice, anche Mario sa cosa ci aspetta ma si rimbocca le maniche e da una mano a tutti.Le moto le abbiamo scollate, girate ed uscite una alla volta, tutti insieme, le abbiamo ripulite a mani nude, ci fosse stato un pezzo di legno o qualcosa di utile al caso nel raggio di 100 metri… Il tutto facendo avanti e indietro in mezzo al fango. Eravamo esausti ma ne siamo usciti. Adesso ci toccava fare il percorso inverso. Partono i tre Tutor io e Marco li seguiamo.Discesa viscida in contro pendenza, breve tratto di fango molle e salita di fango profondamente solcata. Il 690 mi aiuta. Marco si pianta, non me ne accorgo e riprendo lo sterratone. L’ottimo Mario era rimasto ad attenderlo. Non li vedo spuntare e torno indietro. La motina di Marco ha espresso tutta la stanchezza accumulata e in quella salitaccia ci ha lasciato la frizione. Nulla da fare, non ho capito perché ma il bestemmiatore sofficino una volta che Mario ha tolto il carter dice che non si può riparare nemmeno per tornare a casa.Da li riprendiamo l’asfalto per rientrare spingendo Marco in sella alla sua motina ferita.



Ci fosse stato uno stronzo che avesse ceduto allo scilinguagnolo di Nicola e ci avesse prestato una fune. Troviamo solo una matassa di fettuccia di nylon, quelle per chiudere gli imballi, Ciccio Garufi e Mario ne fanno una treccia e quest’ultimo se la lega intorno alla vita, le due estremità vengono rigirate al manubrio della moto offesa sulla quale sale un Garufi finalmente Man e si riparte al traino. Risaliamo dalla strada che passa davanti a MX Simeto, raggiungiamo la CT/Paternò e poco prima di Misterbianco il gruppetto si ferma: la motina è ulteriormente ferita… ha l’anteriore a terra. Decidiamo di ricoverarla nel mio garage, è il più vicino. Nicola si è già perso, su quella strada da che lo vedo a che è scomparso… E’ già la seconda volta… Arriviamo a Misterbianco che sembriamo l’Armata Brancaleone. Dapprima per lasciare la moto di Marco e poi si vedrà in settimana. Ma decidiamo intanto di andare a lavare le moto (30€ in 3 al lavaggio self) e GarufiMan e Mario tornano a Catania.


L’avventura finisce con GarufiMan e suocera al seguito e Marco impastato di fango sul sedile posteriore di nuovo sotto casa mia. Carichiamo la moto di Marco sul carrello di GarufiMan e… fine della storia.E voi, a casa… Ciao Ciccio e grazie, ciao Mario e grazie, ciao Nicola e Marco e grazie.

Ciao culazzari.


Francis.

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