Finalmente domenica. La giornata si presentava con uno spudorato sole, alla faccia dei cucchi rimasti a casa: adesso si trattava solo di restare in piedi (l’incubo della pietraia bastarda non mi aveva ancora abbandonato).Al bowling c’erano quasi tutti. Una manica di matti, era chiaro sin da subito.Luca distribuiva gli adesivi dello sponsor della giornata: www. Fuoristradistisiculi.it, l’esercito della salvezza della gomma artigliata.Concetto, madre Teresa della mulattiera, si prendeva cura dei novizi: Angelo, Daniele e me.
Lupo guardava la sabbia della playa con lo stesso desiderio con cui avrebbe guardato la Bellucci. Ed esattamente come con la Bellucci, sarebbe andato in bianco.Gaetano mostrava il suo completino nuovo, nuovo (in fondo era da poco finita la settimana di Milano moda), comprato per una guantiera – piccola - di cannoli in terra Emiliana.
Strada facendo si sono uniti a noi altri due culazzari, Salvo e Paolo.Prima di partire Luca ci forniva le ultime indicazioni di guida sulla sabbia: peso spostato sul parafango posteriore, non frenare ed accelerare per tutta la percorrenza della curva. L’enduro risponde a precise regole di fisica, io no: ma quando mai ho dato gas in curva? Forse la pietraia non è l’incubo peggiore che può capitarmi.La sabbia l’abbiamo vista solo da lontano, provvidenziali cancelli ci hanno impedito il passaggio.Lupo, per la delusione, ha percorso tutto il viale Kennedy con il culo appoggiato sul codino della sua Yamaha, senza mai toccare i freni (le curve non c’erano, altrimenti …): un classico caso di masturbazione enduristica.
Quando finalmente ci siamo immersi nei sentieri del fuoristrada, si è aperto un nuovo mondo, assolutamente meraviglioso.
Percorsi vari, con difficoltà mano a mano crescente. Abbiamo provato di tutto: il fango, l’acqua, la pietraia, i discesoni e le ripide salite, le carreggiate dure ed gli acciottolati sconnessi. Anche macchie di ficodindia e rami assassini. Chi, come me, ha passeggiato ha potuto apprezzare gli splendidi paesaggi volta per volta attraversati. Gli altri, beh, gli altri guidavano.Una giornata magnifica, passata a vivere una passione in modo sanissimo, con persone unite dall’amore per la moto e per il divertimento.Quando il mio Kappa ha deciso che era giunto il momento di riposarsi (io lo avevo fatto molto tempo prima), fermandosi nel posto migliore per prendere queste decisioni, qualcuno si è stupito della serenità con cui ho vissuto la cosa. Come avrebbe potuto essere diversamente dopo aver passato una giornata così bella?
I dolori alle braccia ed alla gambe (lo so Concetto, lo so: così imparo ad appendermi al manubrio come un salame) e quelli al portafoglio si prenderanno i giorni successivi.
Report by Nicola(CavalloPazzo)
Nessun commento:
Posta un commento