Scrivo qui perché mi sembra l'area più frequentata e non essendo un vero reporto mi piacerebbe che lo leggessero in molti.
Domenica 2 novembre (ahimè giorno dei Morti) libero da impegni FMI, che purtroppo mi assorbono tutte le settimane, ed agevolato da una giornata soleggiata mi sono convinto ed alle 10:00 sono partito per fare un giretto in fuoristrada.
Gli amici che una volta (quando facevo finta di correre) incontravo tutte le domeniche a Dinnamare erano già partiti e non restava che fare una uscita in solitaria. Lo so la cosa più folle del mondo !
Ho scelto strade semplici: mi sono avviato sulla carrozzabile che da Dinnamare porta verso Monte Scuderi e senza forzare, quasi passeggiando, per paura di incontrare altre moto o jeep, ho superato Monte Scuderi e sono sceso fino a Fiumedenisi nella speranza di incontrare qualcuno dei miei vecchi amici, ma nulla.
Per strada ho incontrato un ragazzo che provava un Kawasaki n.22 senza casco, un gruppetto di altri ragazzi che lo aspettavano, poi due TM rigorosamente senza targa, insomma quello per cui la forestale ci insegue sempre.
Arrivato a Fiumedenisi mi avvio al bar e mangio un bel cannolo ma non arriva nessuno. Un anziano del luogo mi chiede se sono del gruppo di Catania (anche lui pensa che sia catanese !!!) che deve fare un giro turistico nelle chiese di Fiumedenisi e nomina l’amico Nino Agati, gli rispondo che lo conosco ma che non sono con loro e gli raccomando di salutarlo quando arriverà. Poi, essendo stanco penso di tornare a Messina via asfalto, mi avvio verso la nazionale e penso: “ma che cavolo esco una volta e trono dall’asfalto, no”. In un guizzo inverto il senso e mi convinco a ritornare per la dorsale. Ma superato l’abbeveratoio di Fiumedenisi mi ricordo che c’è una strada che conduce a Santa Lucia del Mela (dall’altra parte, qui siamo sullo Jonio, lì sul Tirreno) ma non la ricordo bene. Provo ad infilarmi nella gola di un torrente, poi in un'altra ed arrivo in un luogo angusto con massi smossi ed acqua che scorre con pietre viscide, penso: “forse ho sbagliato strada ?”, Scendo dalla moto mi affaccio al di là di una curva e riconosco la mulattiera che porta sopra Santa Lucia del Mela. Mi arrampico, piano piano, lì se cado non mi trova più nessuno finché non arrivo in cima, mi fermo è bellissimo è un prato verde che domina quasi tutto più alti di fronte a me solo Monte Scuderi e L’Etna, in basso il golfo di San’Alessio e dall’altro lato il promontorio di Milazzo. Riparto e comincio a fare strada verso Santa Lucia (circa 20 km.) sulla strada che da Santa Lucia del Mela porta a Mandanici. Trovo dei posti dove realizzare bellissimi fettucciati, una pista di motocross in disuso. Arrivo al Castello di Santa Lucia e vado a fare benzina passando per le viuzze del paesino, un vero labirinto dove una vecchietta mi indica la strada per uscire.
Sono stremato, decido di tornare questa volta dall’asfalto: San Filippo, Giammoro, Torregrotta, Venetico, Spadafora, Rometta, non può continuare tutto asfalto, decido di prendere la strada già prova speciale in linea nella gara di Villafranca Tirrena del 2007, bellissima, è tardi non ci saranno certo moto o macchine che mi vengono di fronte. Lì nonostante sia veramente stanco apro il gas che stranamente non oppone resistenza, rischio un paio di volte, passo dal posto in cui Gaetano Scuderi è volato sotto, rallento e mi stringo al muro, ed alla fine della speciale vado verso Musolino dove trovo frotte di famiglie messinesi che fanno il picnic. Uno che conosco mi ferma e mi dice “ma u capisci chi hai 50 anni, sti cosi lassicilli fari e figghioli”. Ma perché io non son un figghiolu ?
Arrivo alle 13:40 in garage, torno a casa e mi butto nella vasca, mangio e dormo. Mi risveglio ma non ho poi tanti dolori tranne ai polsi, il 550 “strappa”. Sono esausto ma contento ecco cosa è l’enduro per quelli come me: è andare anche soli per monti e guardare dove si potrebbe fare una speciale o come chiudere un giro senza fare incazzare la forestale e poi macinare tanti chilometri (ieri ne ho fatti 140) anche se di sterrati zeppi di insidie di pietre sparse.
Volevo solo trasferire le mie sensazioni per vedere se anche io posso diventare scrittore di report !
Solo condividendo la passione si possono dare interpretazioni e consigli giusti, chi sta seduto solo in poltrona credo che difficlmente li darà mai, certo non ho più l'età e l'allenamento ma ogni tanto si deve pur fare "moto"
Un saluto
FrancescONE
Domenica 2 novembre (ahimè giorno dei Morti) libero da impegni FMI, che purtroppo mi assorbono tutte le settimane, ed agevolato da una giornata soleggiata mi sono convinto ed alle 10:00 sono partito per fare un giretto in fuoristrada.
Gli amici che una volta (quando facevo finta di correre) incontravo tutte le domeniche a Dinnamare erano già partiti e non restava che fare una uscita in solitaria. Lo so la cosa più folle del mondo !
Ho scelto strade semplici: mi sono avviato sulla carrozzabile che da Dinnamare porta verso Monte Scuderi e senza forzare, quasi passeggiando, per paura di incontrare altre moto o jeep, ho superato Monte Scuderi e sono sceso fino a Fiumedenisi nella speranza di incontrare qualcuno dei miei vecchi amici, ma nulla.
Per strada ho incontrato un ragazzo che provava un Kawasaki n.22 senza casco, un gruppetto di altri ragazzi che lo aspettavano, poi due TM rigorosamente senza targa, insomma quello per cui la forestale ci insegue sempre.
Arrivato a Fiumedenisi mi avvio al bar e mangio un bel cannolo ma non arriva nessuno. Un anziano del luogo mi chiede se sono del gruppo di Catania (anche lui pensa che sia catanese !!!) che deve fare un giro turistico nelle chiese di Fiumedenisi e nomina l’amico Nino Agati, gli rispondo che lo conosco ma che non sono con loro e gli raccomando di salutarlo quando arriverà. Poi, essendo stanco penso di tornare a Messina via asfalto, mi avvio verso la nazionale e penso: “ma che cavolo esco una volta e trono dall’asfalto, no”. In un guizzo inverto il senso e mi convinco a ritornare per la dorsale. Ma superato l’abbeveratoio di Fiumedenisi mi ricordo che c’è una strada che conduce a Santa Lucia del Mela (dall’altra parte, qui siamo sullo Jonio, lì sul Tirreno) ma non la ricordo bene. Provo ad infilarmi nella gola di un torrente, poi in un'altra ed arrivo in un luogo angusto con massi smossi ed acqua che scorre con pietre viscide, penso: “forse ho sbagliato strada ?”, Scendo dalla moto mi affaccio al di là di una curva e riconosco la mulattiera che porta sopra Santa Lucia del Mela. Mi arrampico, piano piano, lì se cado non mi trova più nessuno finché non arrivo in cima, mi fermo è bellissimo è un prato verde che domina quasi tutto più alti di fronte a me solo Monte Scuderi e L’Etna, in basso il golfo di San’Alessio e dall’altro lato il promontorio di Milazzo. Riparto e comincio a fare strada verso Santa Lucia (circa 20 km.) sulla strada che da Santa Lucia del Mela porta a Mandanici. Trovo dei posti dove realizzare bellissimi fettucciati, una pista di motocross in disuso. Arrivo al Castello di Santa Lucia e vado a fare benzina passando per le viuzze del paesino, un vero labirinto dove una vecchietta mi indica la strada per uscire.
Sono stremato, decido di tornare questa volta dall’asfalto: San Filippo, Giammoro, Torregrotta, Venetico, Spadafora, Rometta, non può continuare tutto asfalto, decido di prendere la strada già prova speciale in linea nella gara di Villafranca Tirrena del 2007, bellissima, è tardi non ci saranno certo moto o macchine che mi vengono di fronte. Lì nonostante sia veramente stanco apro il gas che stranamente non oppone resistenza, rischio un paio di volte, passo dal posto in cui Gaetano Scuderi è volato sotto, rallento e mi stringo al muro, ed alla fine della speciale vado verso Musolino dove trovo frotte di famiglie messinesi che fanno il picnic. Uno che conosco mi ferma e mi dice “ma u capisci chi hai 50 anni, sti cosi lassicilli fari e figghioli”. Ma perché io non son un figghiolu ?
Arrivo alle 13:40 in garage, torno a casa e mi butto nella vasca, mangio e dormo. Mi risveglio ma non ho poi tanti dolori tranne ai polsi, il 550 “strappa”. Sono esausto ma contento ecco cosa è l’enduro per quelli come me: è andare anche soli per monti e guardare dove si potrebbe fare una speciale o come chiudere un giro senza fare incazzare la forestale e poi macinare tanti chilometri (ieri ne ho fatti 140) anche se di sterrati zeppi di insidie di pietre sparse.
Volevo solo trasferire le mie sensazioni per vedere se anche io posso diventare scrittore di report !
Solo condividendo la passione si possono dare interpretazioni e consigli giusti, chi sta seduto solo in poltrona credo che difficlmente li darà mai, certo non ho più l'età e l'allenamento ma ogni tanto si deve pur fare "moto"
Un saluto
FrancescONE
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