18.4.07

TERZA PROVA CAMPIONATO VILLAFRANCA TIRRENA 2007




























Dopo la lunga pausa dall’ultima gara di Santa Venerina ci ritroviamo tutti a Villafranca Tirrena, sito storico per l’enduro siciliano, in occasione della terza prova del campionato regionale della nostra amata specialità.
Già dalle operazioni preliminari del Sabato ci si è resi conto che l’appuntamento era molto atteso e la riprova l’abbiamo avuta quando alle 18,00 si sono chiuse le iscrizioni per il raggiungimento della soglia massima di partecipanti ammessi alla competizione che, ricordiamo, è valida anche per il seguitissimo campionato provinciale.
Non era ancora accaduto nell’arco dell’anno di totalizzare la bellezza di 200 partecipanti e l’effetto della pacifica invasione del bel centro tirrenico ad opera del variopinto circus è stato a dir poco elettrizzante!
Iscrizioni e punzonature si sono comunque svolte agilmente a riprova dell’ottimo livello organizzativo che ha caratterizzato i due giorni di manifestazione e l’effetto della panoramica del parco chiuso ricordava competizioni ben più blasonate.
Nessun problema anche per la sistemazione logistica. Il bellissimo ed ampio lungomare ha offerto la location ideale per tutti i mezzi e postazioni di assistenza; inoltre la presenza di un bar, due fornitissimi chioschi ed una provvidenziale fontanella nello spazio di 100 metri hanno offerto conforto a tutti gli “addetti ai lavori”.
I comuni mortali che non potevano avvalersi di camper e motorhome per i loro spostamenti hanno trovato ospitalità presso le strutture ricettive del circondario, alcune delle quali davvero di ottimo livello.
Folta anche la presenza femminile: sono sempre più numerose le mogli, compagne, fidanzate e figlie dei piloti che accompagnano i loro cari nelle trasferte e che meriterebbero oltre al plauso di tutti noi anche delle iniziative particolari a loro dedicate da parte di chi organizza per coinvolgerle più attivamente nelle manifestazioni.
Chi scrive, questa volta non ha seguito la gara solo nella veste di indomito amatore delle faccende di enduro, ma ha pensato bene dopo una breve pausa di “soli” 23 anni di cimentarsi nella competizione; per questo motivo cercherò di raccontandovela in una duplice versione cercando di lasciare fuori l’inevitabile coinvolgimento dovuto all’emozione di ritrovarsi alla partenza nello stesso luogo che nel 1980 mi battezzò all’esordio nel campionato cadetti…
Beh, in verità al mio arrivo ho incrociato un po’ di colleghi alle O.P.: Franco Battista, Giuseppe Castelli, Arcuri (padre..), Baffo Antonuccio, Carmelo Reina, Tino Litrico, Puccio Guerrieri, Cacopardo, Roberto Santonocito, Piazza, Filippo Costanzo, Leo Marano, Santi Guardo, l’inossidabile Concetto Arena (grazie, come sempre) e tanti altri…tutta gente che c’era anche 30 anni fa!!!
Per fortuna le tante facce nuove, almeno per me, mi hanno riportato alla realtà ed alla consapevolezza che è passato un po’ di tempo e che è sempre bellissimo essere in sella anche con qualche chilo in più ed altrettanti capelli in meno.
Finalmente Domenica mattina!
Sveglia, colazione, cerimonia della vestizione e con la mia compagna, giunta da Napoli per l’occasione, mi reco alla partenza. Quanti siamo!!!
Nessun intoppo per la consegna delle tabelle, già impeccabilmente sviluppate dai solertissimi cronometristi, ed inizio delle partenze con elvetica puntualità alle 8.30 in punto, tre alla volta per non fare ferragosto.
E giunge il momento di parlare del percorso: bello, non c’è che dire.
Vario, enduristico al massimo, scorrevole e piacevole da percorrere ed osservare.
Impegnativo e tecnico pur senza essere massacrante, ha i suoi punti di forza nella scarsa percentuale di asfalto e nella varietà dei temi offerti.
Due i controlli orari, entrambi molto larghi; al primo si giungeva comodamente con 4/5 minuti di anticipo, al secondo addirittura con una quindicina abbondante a patto di non restare imbottigliati nella ressa delle prove speciali, ma ne parleremo poi.
Poche centinaia di metri dopo la partenza si entrava in una caratteristica fiumara e si cominciava a salire lungo veloci sterrati con fondo compatto, fino ad arrivare alla prova speciale in linea, non cronometrata al primo giro.
Questa era lunghissima, ma veramente tanto, e per tutto il primo tratto costituita da un velocissimo sterrato in salita, roba da quarta e quinta in alcuni punti, per piloti con molto fegato tenuto conto delle scarpate e dirupi che facevano capolino da un lato.
In seguito il fondo diventava più pietroso e si entrava addirittura in un bellissimo tratto di sottobosco nel quale a speciale conclusa si continuava a procedere per alcuni chilometri ancora fino a giungere al primo controllo orario, situato in un piazzale asfaltato in una zona incantevole, spesso meta di gitanti durante la bella stagione.
Questo era anche il punto più alto del percorso; da qua in poi si cominciava a scendere dapprima sempre nel bosco con una serie di curvoni bellissimi con appoggi invitanti e poi con una serie di sterrati a fondo misto che tenevano alta la concentrazione.
Dopo qualche chilometro di nuovo un sottobosco con una discesa mozzafiato lenta ma molto tecnica con alcuni tornantini talmente stretti che imponevano di scendere dal mezzo per girarlo a mano!
Alla fine si arrivava a valle e si entrava in un suggestivo...fiume, nel letto del quale si procedeva per un bel pezzo alle prese con un guado costante su fondo costituito da tipiche pietre lisce e fango.
Si giungeva quindi al controllo a timbro ed all’unico tratto impegnativo in salita che è stato risparmiato ai cinquantisti, locali, promosport e regolaristi.
Gli ultimi chilometri in sterrato conducevano al livello del mare dove non poteva mancare una escursione per quanto breve sulla battigia lambita dal mare. C’era proprio tutto!
Fettucciato proprio alla fine del percorso e subito dopo controllo sul lungomare.
Nonostante il giro non avesse nessuna delle caratteristiche durissime delle gare precedenti, proprio la sua varietà unita alla continuità dei tratti in fuoristrada ha provato i partecipanti, complice anche una caldissima giornata di splendido sole.
Fra i tanti meriti dell’esperta organizzazione vanno segnalate le impeccabili segnalazioni, visibilissime in ogni tratto e la rassicurante presenza di numerosi “angeli custodi” dello staff, riconoscibili dalle pettorine gialle, che lungo i punti strategici del giro accompagnavano i passaggi e vigilavano sull’andamento della manifestazione.
E veniamo alla prova speciale cross test: molto spettacolare per il pubblico che infatti ha affollato l’area fin dalle prime ore del mattino complice anche la felicissima posizione che la rendeva godibile da più punti anche asfaltati.
Purtroppo, nonostante la spettacolarità dovuta all’alternanza di tratti molto veloci con zone tecniche piene di curve e varianti e la presenza di un bel salto, questa era troppo corta, i più veloci la percorrevano in un minuto e mezzo, colpa anche di un permesso negato all’ultimo momento inerente allo sfruttamento di un area limitrofa. Il fondo particolarmente friabile già dopo i primi passaggi ha dato origine a buche ed avvallamenti che hanno messo a dura prova piloti e mezzi, tanto che nei giri finali abbiamo assistito a numerose cadute fortunatamente senza conseguenze.
Ancora una volta, grazie alla ormai consueta presenza dei tabelloni luminosi il pubblico e gli addetti ai lavori hanno potuto confrontare immediatamente i tempi di percorrenza, elemento che aiuta la comprensione dei meccanismi un pò complessi del nostro sport.
Trovo francamente negativa la bagarre che purtroppo si scatena all’ingresso della prova speciale dove a volte fra i piloti in attesa di entrare, anche più di venti contemporaneamente, si arriva a sfiorare l’alterco. Per fortuna i volenterosi cronometristi ancora una volta hanno messo una pezza cercando di disciplinare l’afflusso e cercando di far seguire un ordine di partenza, quando possibile, in virtù della numerazione dei piloti così da scongiurare la beffarda eventualità di prendere ritardi a dispetto della comodità dei tempi di percorrenza dei controlli.
Sono eventi ricorrenti ogni qual volta, da sempre, le prove speciali vengono posizionate alla fine dei trasferimenti e non è possibile per questo sfruttare
il naturale scaglionamento dei gruppi di corridori.
La linea, come già detto, per quanto ben presidiata dall’organizzazione di gara, dagli addetti della protezione civile e dai soccorritori, era lunghissima, situata in una zona poco raggiungibile dal pubblico e pertanto nonostante sia stata ben più determinante ai fini del risultato rispetto al fettucciato, non è stata seguita come avrebbe meritato.
Sento il dovere di aprire una breve parentesi concernente il mio rientro in gara dopo tanto tempo, relativamente al regolamento.
Mi avevano detto in tanti che rispetto ai miei tempi, quelli della regolarità, alcune cose erano cambiate, non tante a quanto ho avuto modo di notare…
La linea, mi si diceva, non si può assolutamente provare e/o ispezionare se non a piedi; beh, Sabato sembrava di scampagnare a Pasquetta, tanto che mentre arrancavo mano nella mano con la mia compagna intere compagnie di gitanti in auto, jeep e moto scorrazzavano allegramente in entrambi i sensi di marcia. Capisco che era lunga, ma…
La cosa più strana rispetto ad una volta è la possibilità oggigiorno di poter tranquillamente percorrere in senso contrario a quello di marcia tratti di c.o. ma la cosa più innovativa è la possibilità di timbrare la tabella, fare dietrofront e dirigersi tranquillamente al posto assistenza o altrove incrociando bellamente gli altri concorrenti. Comodo però!
Trovo francamente sciocco invece l’uso di impennare a velocità esagerata sull’asfalto fra bambini, pubblico ed ambulanze all’uscita della prova di cross test ed in prossimità dell’arrivo; qui si può veramente far male a qualcuno. L’usanza è poi ancor più superflua in quanto non c’è più l’assillo dei controlli tirati, quindi pensiamoci su prima di fare sciocchezze; c’è mancato poco che il commissario di gara strappasse la tabella ad un giovane irruento proprio all’ultimo giro…
Tengo a precisare che simili comportamenti si vedono ovunque, quindi nulla da imputare in particolare all’organizzazione di Villafranca per questi episodi…
Come sempre i Fuoristradisti Siculi non scendono nel dettaglio della gara e soprattutto delle classifiche, per le quali vi rimandiamo come sempre al Co.Re Sicilia, ma diciamolo che Lombardo volava e che Scuderi nonostante una gran caduta ha fatto un ottimo secondo assoluto.
Come prevedibile grande prestazione dei piloti locali, alcuni di loro nelle prime posizioni. Ottima la performance del simpatico e veloce Salvatore Buda, assiduo frequentatore del “sitosiculo”: ottimo campionato il suo, secondo di categoria dietro il forte Grimaldi da Palermo. Primo nella sua classe Rob Santonocito nonostante i vari problemi tecnici in fettucciato e solita prestazione da manuale per l’highlander Marano. E per fortuna che non si trovava molto a suo agio...! Un plauso al vecchio leone Battista che ha rotto, ma ha piazzato un settimo assoluto nel primo cross test! Grandi i cinquantisti, ma non è più una sorpresa, questi ragazzini decollano...Un saluto al Dott. Iurato, proprio una bella persona!
E poi viva come sempre i mini enduristi teneri e sbalorditivi con la loro grinta, e le nonne della “regolarità”: ammetto che vedevo transitare con una certa invidia quei trattori inarrestabili di trent’anni orsono mentre spingevo sconsolato la mia moto che ha rotto il cambio all’inizio del secondo giro!!
In conclusione una vera grande festa dell’enduro, svoltasi in una delle sue “piazze” più classiche e prestigiose; un bravo a tutti, organizzatori e piloti che tengono vivo lo sport più bello del mondo nonostante in tanti ci remino contro, ma di questo ne parliamo un'altra volta..
Ed a proposito di classiche, la prossima è a Ragusa; io non vedo l’ora e voi?
Ciao a tutti, dite la vostra.
Sul Forum. http://www.migliorforum.com/fuoristradistisiculi/qui-vp3132.html#3132
Testo Enzo Velotto

Foto Luca Siculo 200%

Nessun commento: