26.4.07

AIDONE ENDURO 3° EXTREME



































Sono ormai tante le manifestazioni non agonistiche che allietano le nostre Domeniche enduristiche siciliane; ognuna di queste è caratterizzata da un fascino peculiare che le rende gradevoli occasioni di conoscenza degli stupendi itinerari fuoristradistici della nostra regione. Sono momenti di incontro per i tanti appassionati che si riuniscono festosamente, per i piloti impegnati nei vari campionati che le utilizzano per allenarsi e per tutti coloro che amano, senza l’esasperazione tipica dell’agonismo, cimentarsi con tracciati più o meno impegnativi a fianco dei più celebrati campioni della specialità con i quali scambiare a fine giornata impressioni e consigli davanti ad un bicchiere di buon vino.
Ma per conquistare lo status di “classica”, ovvero di appuntamento irrinunciabile nell’arco della stagione, ci vuole qualcosa di diverso, qualcosa in più.
L’Extreme di Aidone è diventato nell’arco di soli tre anni un punto di riferimento in questo panorama e ne è testimonianza il successo ottenuto dalla cavalcata che si è svolta Domenica 22 Aprile nel bellissimo circondario della città.
Oltre 220 piloti si sono ritrovati già dalle prime ore del mattino avanti al tavolo delle iscrizioni approfittando della stupenda giornata di sole che ha accompagnato tutta la manifestazione, e garantisco agli sfortunati assenti che si trattava di uno spettacolo bellissimo!
Forse nemmeno gli organizzatori si aspettavano un tal numero di convenuti che ritengo sia a livello di record, soprattutto tenendo conto che siamo nel bel mezzo del campionato.
I meriti? Tanti, a partire da Madre Natura che ha dotato Aidone di un circondario da favola con panorami spettacolari ed incontaminati: monti, colline, vallate a perdita d’occhio, boschi ed anche uno splendido lago a fare da sfondo.
A seguire anche la bellezza della cittadina con il suo suggestivo centro storico, le viuzze che si snodano inerpicandosi e le persone gentili ed ospitali come sanno esserlo solo i siciliani d’altri tempi.
Ma soprattutto gli impareggiabili ragazzi Aidonesi che trasudano amore per l’Enduro da tutti i pori: grande disponibilità dimostrata anche telefonicamente, una passione sfrenata per il nostro sport che gli legge in faccia e che riversano nella cura con cui ci fanno “scialare” perfino quando siamo alle prese con infide salite e passaggi faticosi.
Passione che contagia Vito, Walter e l’intero clan, comprese le simpaticissime ed efficienti ragazze che si occupavano delle iscrizioni, gli addetti alla protezione civile che presidiavano gli incroci ed i punti nevralgici del percorso e finanche i rappresentanti dell’Arma che visto il clima di grande sportività, disciplina ed educazione hanno bonariamente “ignorato” qualche moto con i fari mancanti...
Il nostro plauso è ancora più sentito sottolineando il fatto che i ragazzi artefici di questo popò di roba sono...10 in tutto!
Alcuni di loro li ho incontrati un sacco di volte nell’arco del giro impegnati ad aiutare i colleghi in difficoltà nelle rampe più hard o a presidiare le zone “calde” del percorso, inconfondibili nei loro completi rossi, sudati ma contenti per l’andazzo della giornata.
Giornata che, come prevedibile, è iniziata prestissimo per noi poveri catanesi, costretti ad una levataccia indicibile per arrivare sul posto ad un orario decente. E così la carovana etnea comprendente Concetto Arena, Luca Siculo (oggi solo in veste di fotografo), Nunzio Cacciola, Enzo Giannotta, e poco più tardi il sottoscritto con Marco Arena, concluse le operazioni di rito riguardanti il carico delle moto si è incamminata, poco dopo l’aurora, alla volta della agognata meta.
L’arrivo nel centro di Aidone è stato davvero suggestivo: torme di motociclisti pronti all’avventura, tantissime facce sconosciute e tante altre che non si incontrano in gara, segno di un ritrovato e/o rinnovato interesse per lo sport fuoristradistico che va coltivato e deve servire da stimolo per organizzare sempre più e meglio.
Nonostante l’altissimo numero di convenuti nessun intoppo per le operazioni di iscrizione, e dopo la rituale (buona) colazione finalmente si parte.
Diciamolo subito: percorso bellissimo, segnalato egregiamente, che ha tenuto fede alla sua fama di “enduro da uomini veri”.
Già dopo neanche due km di bei sterrati e sottoboschi arriva la prima rampa che ha mietuto vittime a mucchi, e non era neanche classificata come tratto hard!!!
Da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di salitoni allucinanti e discese da paura con fondo ora friabile, ora roccioso con scaloni, poi ancora pietroso; sterrati veloci, ideali per riprendere un po’ di fiato e di nuovo salite; stupendi tratti di sottobosco con curvoni veloci su fondo sabbioso (tratto spettacolare e divertente al massimo) e tanto per cambiare…ramponi in salita!
All’inizio del giro ho incontrato un paio di ragazzi reduci da una serata brava e ancora poco riscaldati che prima di intraprendere una ripidissima discesa, e dopo aver iniziato la mattinata spingendo in salita, si guardavano in faccia dicendo: “non dovevo venirci qua oggi…”. Poi li abbiamo incontrati a fine giornata al ristorante contenti e soddisfatti come pasque. Miracoli dell’enduro!
Oltre alla bellezza del percorso, va segnalata anche l’assistenza di buon livello nei tratti più impervi con tanto di funi per trainare i malcapitati e l’apporto del mitico Emilio del MC Pluto che con il suo mostruoso quad 4x4 in più di un’occasione è stato risolutore nelle operazioni di traino.
Il giro, che si snodava per circa 80 chilometri non si allontanava mai più di tanto dal centro di Aidone e questo ha permesso un facile rientro a chi ha avuto qualche problema tecnico (vedi me per esempio..) nell’arco della giornata, consentendo anche il facile rifornimento di carburante a metà percorso.
Gli organizzatori, conoscendo la difficoltà dell’extreme con relativo consumo calorico, hanno ben pensato di approntare un punto di ristoro presso una tipica masseria del luogo dove a base di ricotta fresca ed altre delizie ci si è rinvigoriti in attesa dei cimenti a venire. Ed erano ancora tanti.
Come spesso avviene in questa tipologia di manifestazioni, anche qui non mancavano le alternative di percorso soft/hard, debitamente segnalate, che davano adito ai più stanchi, ammaccati o semplicemente pigri di evitare i tratti più duri.
Sia ben chiaro che però lo standard resta elevato, come si conviene ad una prova estrema..
Normale che, complice anche il caldo più che primaverile, gli intoppi provocati dai piloti meno esperti o fortunati nelle salite più impegnative hanno cominciato a far dilatare i tempi di percorrenza, come d’altronde era stato abbondantemente previsto.
Arriviamo così al clou del percorso, quella mitica “salita del rasoio” la cui fama ormai è diffusa fra gli enduristi siciliani, tanto che questo tratto-simbolo dell’extreme aidonese era presidiato da un foltissimo pubblico già da metà mattino.
Il colpo d’occhio è spettacolare: il crinale di una dorsale con fondo sabbioso, pendenza in salita da incubo, lunghezza circa 150 metri, larghezza in alcuni punti non superiore ai quaranta centimetri (!), da affrontare obbligatoriamente a tutto gas, pena il ruzzolamento laterale o peggio all’indietro. Ci vuole potenza & fegato insomma.
Il bello è che i nostalgici ed i locali si lamentavano di quanto fosse ormai diventato facile salire rispetto ai bei tempi felici in cui la larghezza del “rasoio” non superava i 15 centimetri!
Che spettacolo vedere i più bravi salire a manetta uscendo con un salto liberatorio dal tratto in maggior pendenza; tratto che l’idolo locale (meritatamente immortalato sulla locandina della manifestazione) ha percorso più volte interamente in impennata!!!
Dopo lo spettacolo appena descritto, giusto il tempo di percorrere un ultima bella mulattiera -la duecentesima della giornata- e finalmente tutti al ristorante situato all’interno della spettacolare area archeologica di Morgantina.
Qui con le gambe sotto il tavolo, allietati da poker di antipasti con pane condito, pasta al forno, arrosto misto di carne, vino rosso, torta-caffè-amaro, la stanchezza sfuma, sorrisi battute e risate si sprecano, e tutti ripercorriamo le tappe più belle della giornata.
Mentre Maurizietto Musumeci ci allieta con le sue battute esplosive, spalleggiato da Roberto Agosta in gran forma con un bel look da “spiaggia tecnica”, tanti di noi, i più giovani soprattutto si sdraiano sul prato a prendere un po’ di sole.
Arriva l’ora del rientro, sono le 18 ormai, e ci sono ancora dei reduci che stanno appena concludendo il loro giro! Niente paura, mangeranno anche loro prima di tornare a casa.
Inutile dire che l’anno prossimo saremo ancora all’extreme di Aidone, sicuri che i ragazzi ci faranno godere ancora come matti con un’altra giornata di grande enduro ben organizzato in tutti i particolari. Bravi ancora! Vi aspettiamo tutti a Catania.
Gli assenti sono avvisati: visto cosa vi perdete??
Alla prossima.

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Testo. Enzo Velotto

Foto. Luca Siculo 200%

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